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Voyerismo o Scopofilia

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Quando vidi su facebook questa immagine di Lorenzo Magalotti venni rapita da un pensiero che non si staccava da quello che gli occhiali riflettevano. Non era tanto per la scena in sè ma per quello che l'eccitamento trasmetteva alla mente dopo aver guardato senza essere visti. Il voyeurismo nasce in tenera età proprio perché il bambino non ha rapporti con il sesso, vuole scoprire, spiare, indagare un mondo a lui sconosciuto.  Nel bambino le prime fondamentali curiosità riguardano proprio il corpo umano e il suo funzionamento, le modalità della nascita, la sessualità:  si tratta quindi di un impulso sano che si pone alla base dei desideri di conoscenza, esplorazione e apprendimento. Poi subentra l'adolescenza e l'impulso scopofilico diventa parte di riti iniziatici ed esplorativi, spesso di gruppo: si esprime principalmente con l'osservazione di materiale sessuale o pornografico. Il voyeurismo diventa un vero e proprio disturbo psicologico se persiste nell'e

I dinosauri si sono estinti perchè non li accarezzava nessuno.

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La carezza è un gesto primitivo, che ha origini lontane e che si ritrova sotto diverse forme anche nella antropologia dei nostri antenati.  Il poeta ungherese Tudor Arghezi titola Adamo una sua poesia sulle mani che comunicano e indagano: “La mano è solo qualcosa che prende e porta? No, dà forza alla voce, aggiunge, continua per te se rimani privo di parole. O se non ne hai, la mano è il linguaggio senza voce. Il gesto nel suo silenzio ha valore uguale di significati per centinaia di popoli. Che cosa avresti fatto, Adamo, senza mani? Potevi percorrere una strada così lunga, se fra tutti i sensi ti mancava il puro indagatore agile e veloce, il tatto?” Le carezze fisiche sono certamente quelle più riconoscibili. Danno continuità affettiva e sensuale attraverso il più importante dei sensi – il tatto – l’unico senso che non si spegne mai e che per estensione, mediante la pelle, coinvolge tutto il corpo. Attraverso le carezze fisiche, sensibilità ed espressione diventano una cos

SEGHE DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

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- Le seghe sono un bell'argomento e sono più difficili da fare rispetto ai pompini. - Si sono d'accordo sulla difficoltà delle seghe, credo dipenda anche dalla posizione rovescia;  - Si  dipende anche dal fatto che al contrario dei pompini, le seghe noi ce le facciamo, non è un gesto che possiamo solo ricevere e che non ha confronti con ciò che siamo in grado di auto procurarci. In effetti, ripensando alla posizione rovescia, ricordo con piacere quelle volte in cui lei me lo prendeva in mano stando dietro di me non era solo il contatto del suo corpo appoggiato alla mia schiena o il fatto che di lei vedessi solo la mano (io ho una passione per le mani femminili in quanto tali) ma anche dal fatto che il movimento era più simile a quando mi masturbavo io e allo stesso tempo diverso un po' come, nel caso opposto, quando ho iniziato a farmi seghe con la sinistra e con la mano rovesciata, per simulare il fatto che fosse un'altra a farmela. Gli